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Fars, città di Shiraz, monumenti post-islamici

23:28 - July 15, 2018
Notizie ID: 3483070
Iqna - La moschea Vakil ha una superfice complessiva di 11mila metri quadrati, di cui 9600 metri sono coperti. Il cortile della moschea ha un pavimento di pietre larghe ed in mezzo vi è una fontana costruita sempre in pietra

Fars, città di Shiraz, monumenti post-islamici

Parlando di Shiraz, abbiamo visto che i reperti archeologici di questa città possono essere suddivisi in due grandi gruppi, quella dell’era pre-islamica e quelli dell’era islamica. Vi abbiamo parlato dei reperti imponenti dell’era pre-islamica come Persepoli e Pasargad ed altri monumenti. Oggi vi parliamo del reperti del periodo islamico.

Anche se Shiraz nacque nel periodo degli Achemenidi, come vi abbiamo spiegato, nell’era antica era una città di passaggio, locata tra altre città importanti. Nel periodo islamico però non ebbe più questo status di secondo grado e divenne una delle città di rilievo del mondo islamico. Come abbiamo detto, la città, dopo l’arrivo dell’Islam si ingrandì notevolmente e per quattro periodi fu anche capitale della Persia.

Nei periodi in cui è stata capitale la bellezza della città è cresciuta ma molte volte, soprattutto nelle guerre, è stata pure distrutta e danneggiata. Oggi si può dire che Shiraz è come un grande museo i cui edifici testimoniano l’andamento del cambiamento dell’architettura nei secoli che sono seguiti all’avvento dell’Islam in Iran.

Nella città sono presenti edifici del periodo degli Ilcanidi, dei Safavidi, dei Qajar e dei Zand. I monumenti più numerosi sono quelli costruiti sotto la dinastia dei Zand.

Il principale re di questa dinastia amante delle arti e della cultura fu Karim Khan Zand, noto anche come Vakil-o-Roaya (Rappresentante della plebe). Egli fece Shiraz sua capitale ed in questa città costruì l’Arg o il castello detto di Karim Khan, il Bazar Vakil, la moschea Vakil, il giardino Nazar, le terme di Vakil, il palazzo Divankhanè e tanti altri importanti edifici che attirano a se tutt’oggi i turisti provenienti da tutto il mondo.

Amici, oggi vi vogliamo parlare degli edifici di Shiraz, risalenti al periodo del potere della dinastia dei Zand, ma prima vi dobbiamo parlare di alcune caratteristiche della loro architettura che è la continuazione dell’esperienza del periodo Safavide.

Gli edifici del periodo Zand sono semplici ma con piantine e caratteristiche innovative. Erano edifici molto resistenti e soprattutto costruiti con materiali molto adatti per il clima di Shiraz. In questi edifici gli spazi interni erano abbelliti e curati molto più dell’apparenza e la pittura, le ceramiche e le sculture sulle pareti erano parte fissa delle decorazioni. Nemmeno i terremoti più forti hanno distrutto gli edifici del periodo Zand e ciò testimonia quando siano robusti. L’Eyvan di questi edifici, una sorta di basso balcone che dava su un giardino, era sorretto da colonne ricavate da pezzi di pietra uniformi e sulle quali vi erano scanalatura roteanti che salivano dalla base alla testa della colonna come se si trattasse di un serpente.

Iniziamo la presentazione delle opere del periodo dei Zand con il Castello o l’Arg di Karim Khan. Venne costruito nel 1180 dell’egira lunare ed oggi si trova a nord-est di Shiraz. Il castello è un esempio eccellente di un’architettura, semplice, fine, innovativa e soprattutto attenta a costruire edifici molto robusti. Si tratta di un castello dalla pianta rettangolare dalla superficie di 4 mila metri. Ad ogni angolo di esso vi è una torre in mattoni di 15 metri di altezza. Nel mezzo del castello vi è un Eyvan formato da un salone e due grandi stanze.

Le pareti interne del castello sono abbellite da pitture con temi floreali, che insieme ai fiori e agli alberi del giardino interno, rendono dolce e piacevole l’atmosfera. Nel periodo dei Qajar, acerrimi nemici dei Zand, molte delle bellezze del castello sono state rovinate e dopo la rivoluzione islamica dell’Iran, l’opera attenta del restauro ha potuto ridar vita ad alcuni dei bellissimi dipinti delle pareti interne.

Il Bazar Vakil, ovvero il mercato è un’altra delle opere del periodo dei Zand che è stato registrato nel patrimonio culturale iraniano nel 1315 dell’egira solare, ovvero 75 anni fà. L’architettura del Bazar non assomiglia allo stile tradizionale persiano e secondo alcuni studiosi è una nuova interpretazione dell’unico stile dell’antico Bazar della città di Lar, costruito durante il periodo Safavide.

Nell’architettura del Bazar, sono stati usati tetti molto alti, con finestre e superfici che lasciano filtrare la luce, in modo da poter controllare l’illuminazione e la temperatura dello spazio interno.

Ed infatti l’aspetto sorprendente del Bazar, che dimostra l’ottima preparazione scientifica degli architetti del periodo Zand, è che in estate il Bazar è fresco mentre è caldo in inverno. Anche se non è più come un tempo il cuore dell’economia di Shiraz, è ancora usato come mercato tradizionale ed è un ottimo posto per acquistare stoffe e artigianato.

E passiamo alla moschea Vakil, una delle opere più importanti della dinastia Zand.

Una superfice complessiva di 11mila metri quadrati, di cui 9600 metri sono coperti. Il cortile della moschea ha un pavimento di pietre larghe ed in mezzo vi è una fontana costruita sempre in pietra.

La moschea comprende, oltre al cortile, gli Eyvan, e le sale di riunione estive e invernali. Vi sono iscrizioni numerose sulle pareti, versetti del Corano scritti con bellissima calligrafia.

Poco distante dalla moschea Vakil vi sono le terme di Vakil, tra le più grandi di tutta la storia dell’Iran. Le terme sono formate da quattro spazi collegati tra di loro.

Prima vi è uno spazio ottagonale, subito dopo l’ingresso, al centro del quale vi è una grande fontana ed intorno tante fontanelle minori; le parte sono abbellite con incisioni e scanalature che insieme danno vita a delle immagini che secondo gli esperti, rievocano l’ascensione del profeta dell’Islam ed alcune antiche storie persiane.

È sorprendente come gli architetti di quel tempo abbiano usato tecniche avanzate per salvaguardare il calore all’interno della struttura. Questo luogo oggi funge da museo e galleria d’arte.

L’altro edificio importante è quello chiamato Kolah Faranghì, (Cappello Occidentale) oggi detto Museo Pars. In passato un immenso giardino, detto giardino Nazar circondava questo edificio e il castello.

L’edificio Kolah Faranghì ha questo nome, che significa Cappello Occidentale perchè nel periodo dei Zand era la regia dove venivano ricevuti i rappresentanti dei paesi stranieri e dove si tenevano i ricevimenti con la presenza degli ambasciatori delle altre nazioni.

In base al suo testamento, Karim Khan venne sepolto ad est di questo palazzo, che venne poi chiamato Aramgahe Vakil, Tomba di Vakil.

Questo piccolo mausoleo ottagonale è bellissimo per le pitture, i mosaici e le sculture, a sfondo religioso e mitologico. Oggi l’intero edificio ha assunto il nome di Museo Pars.

 

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